Pista nera di Antonio Manzini


Titolo: Pista nera
Autore: Antonio Manzini
Editore: Sellerio Editore Palermo
Data di pubblicazione: 2013
pagine: 278 Brossura
Costo: cartaceo € 13,00 eBook € 6,99

Descrizione:

Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida ("in natura la morte non ha colpe"), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore.

Recensione:

Ce ne è voluto di tempo, ma finalmente mi sono decisa anch'io a leggere un libro di Antonio Manzini dedicato alla figura di Rocco Schiavone e non ne sono affatto pentita.
Dico subito che Rocco, il protagonista, non mi piace. E' antipatico, parecchio cafone, usa le mani a sproposito, si dedica a traffici poco leciti e non si comporta bene con le donne.
Eppure...

Eppure malgrado Rocco, o forse proprio grazie a Rocco io ho amato questo libro.
Mi piace molto come scrive Manzini, ho apprezzato le sue descrizioni dedicate all'ambiente fisico in cui si svolgono i fatti raccontati in questo libro e i profili psicologici dei personaggi che ruotano attorno a Rocco e di quelli implicati nell'omicidio di Leone Miccichè, un siciliano trasferitosi a Champoluc che sembra nascondere chissà quali problemi e che invece è un uomo semplice.
Mi è piaciuto molto l'intreccio del libro, Rocco Schiavone è un vicequestore romano che dalla Città Eterna viene trasferito d'ufficio in Valle D'Aosta. Manzini non ci dice esattamente qual è il motivo di questo trasferimento, ma lo si può facilmente intuire: nel passato di Rocco c'è qualcosa di poco chiaro che spero tanto l'autore ci sveli nei libri successivi.

Rocco è un personaggio diverso da quelli che si trovano normalmente nei gialli, è un uomo complicato, un uomo che ha sofferto, e da questa sua sofferenza nascono forse le pagine più belle del libro, quelle dedicate alla figura della moglie Marina. Sono pagine piene d'amore, di tristezza e nostalgia. Sono le pagine in cui Rocco dimostra tutta la sua vulnerabilità, dove smette i panni del vicequestore odioso e corrotto e mostra la sua vera umanità.

Marina, a mio parere, è un personaggio indispensabile per capire Rocco, e perchè no, per riuscire in qualche modo ad accettarlo.
Le sue mille sfaccettature sono il motivo principale che mi spingerà a leggere i libri che Manzini gli ha dedicato.
Devo dire poi, che al di là di quello che combina e dei suoi traffici illeciti, rimane comunque un uomo dedito al suo lavoro che si impegna con tutte le sue forze a fare giustizia, perché se c'è qualcosa che proprio non sopporta sono gli omicidi.

Insomma, ho appena scoperto un'altra serie interessante e piacevole. Un vero peccato che le giornate siano solo di 24 ore!

Commenti

  1. oh Laura che bella recensione! Anche io sai la pensavo come te all'inizio, ma poi libro dopo libro Rocco, nonostante tutti i suoi difetti, mi è entrato nel cuore. E quanto soffro con lui!

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    1. Grazie Chicca, alla fine non si può non amare Rocco.

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  2. Io ho preso questo libro qualche giorno fa e me lo sono fatto autografare, presto lo voglio leggere

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