Una spola di filo blu di Anne Tyler
Descrizione
«Era uno splendido pomeriggio tutto giallo e verde…» Sempre con queste parole Abby Whitshank inizia a raccontare di quel giorno, nel lontano luglio del 1959, in cui si innamorò di Red, sotto il grande portico di legno che occupa tutta la facciata della casa dove avrebbero cresciuto i loro quattro figli. La casa di famiglia, orgoglio del padre di Red, arrivato a Baltimora negli anni Venti per poi fare carriera come costruttore, ha visto avvicendarsi quattro generazioni di Whitshank e conserva tra le pareti l’eco delle loro storie. Perché ogni famiglia ha le sue storie, che la definiscono e che si tramandano sempre uguali, e i Whitshank sono – o sono convinti di essere – una famiglia speciale, di quelle che irradiano un’invidiabile sensazione di unità. Il loro è un legame indissolubile, fatto di tavolate domenicali, di vacanze tutti insieme da trent’anni nella stessa villa al mare, di piccole tradizioni introdotte da Abby per i bambini e trasmesse ai nipoti. Un legame fatto anche di segreti e mezze verità, di risentimenti stratificati per decenni, di invidie fraterne e aspettative disattese. Con quella capacità unica di raccontare i suoi personaggi mescolando affetto e ironia, profondità e delicatezza, Anne Tyler riesce in questo suo nuovo, magistrale romanzo a renderci partecipi delle loro gioie e dei loro fallimenti, a farci ridere e commuovere, a restituire tutta la complessità emotiva della vita vera.
Recensione
Se devo essere sincera questo libro non mi è piaciuto. Benché la Tyler scriva bene la storia non mi ha preso come mi aspettavo che facesse.
Lo stile è piatto, monocorde, nessun personaggio mi ha preso più di tanto, comunicato qualcosa o suscitato emozioni. L'ho letto fino alla fine aspettandomi qualche novità, una sorta di risveglio da una stato comatoso che sembra pervadere tutto il libro, ma niente.
E' la storia di una famiglia, quella dei Whitshank che vive in una grande casa costruita con amore da Junior, arrivato a Baltimora dal nulla, che da solo è riuscito ad aprire una ditta di costruzioni. Uomo saccente e borioso, è sposato con l'astuta Linnie Mae e padre di Red e Merrick. E poi ci sono i figli di Red con nuora, generi e nipoti che si muovono tutti nella grande casa e che mi sono sembrati tanti ectoplasmi, a parte Denny, il figliuol prodigo che penso sia l'unico ad avere un pò di sostanza e che senza fare tante storie c'è sempre nel momento del bisogno malgrado sia per Red e per sua moglie Abby fonte inesauribile di guai.
Ed è forse la presenza di Denny, a mio parere così simile ad Abby per il fatto di essere sempre pronto ad aiutare la gente bisognosa, che mi ha spinta ad andare avanti nella lettura e che mi ha fatto scoprire tutta la storia che c'è dietro alla famiglia e alla grande casa.
Come la spola di filo blu, usata per cucire il vestito da matrimonio di Red, la storia si dipana davanti ai nostri occhi con salti temporali utilizzati per raccontare le vicende della famiglia, ed è proprio questo colore blu appena accennato ci fa capire la reale portata della forza femminile che pervade tutto il romanzo perché sono prima Linnie Mae (personaggio che avrei preso a sberle volentieri insieme allo spocchioso Junior), poi Abby (tanto carina nelle sue stranezze) e la tranquilla Nora, quasi del tutto insignificante, a guidare la famiglia Whitshank nelle scelte quotidiane. E non è una cosa da poco.
Di positivo posso dire che, malgrado la lettura di questo libro non mi abbia entusiasmato per niente, alla Tyler sono disposta a dare un'altra possibilità proprio per questo suo modo di scrivere e caratterizzare i suoi personaggi, perché per quanto una storia possa non piacere, per me la Tyler resta un genio: è la prima volta infatti che porto a termine, non dico tranquillamente, ma quasi, un libro che di per sé non mi piace.
Nemmeno a me è piaciuto molto. Ritengo che nel tempo la Tyler si sia impoverita rispetto ai suoi libri iniziali geniali
RispondiEliminaDiciamo che ho letto di meglio.
EliminaAnch'io sono andata avanti nella lettura sperando nel colpo di scena che non c'è. Credo che la chiave di lettura sia proprio in quella spola di filo blu. Curiosamente, nonostante tutto, mi è piaciuto.
RispondiEliminaMalgrado le pecche sono arrivata in fondo. Diciamo che si fa leggere.
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