John Fitzgerald Kennedy di Luigi Barbara


Ci troviamo oggi ai margini di una nuova frontiera,  una frontiera degli anni Sessanta, una frontiera di ignote opportunità e pericoli, una frontiera di irrealizzate speranze e minacce. La nuova frontiera cui mi riferisco non è costituita da una serie di promesse, ma da una serie di impegni. Non esprime ciò che io voglio offrire agli americani, bensì ciò che io esigo da loro.
John Fitzgerald Kennedy

22 novembre 1963, a Dallas, nello stato del Texas, viene ucciso il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America, John Fitzgerald Kennedy.
In questa biografia Luigi Barbara fornisce un quadro preciso dell'ascesa di Kennedy alla Casa Bianca per arrivare a parlarci della sua morte avvenuta in tragiche circostanze.


La saga della famiglia Kennedy inizia nel lontano 1848.
Di origini irlandesi, Patrick Kennedy decide di lasciare un piccolo paese nella contea di Kilkenny per sfuggire alla grave carestia che negli anni tra il 1846 e il 1848 aveva colpito l'Irlanda provocando un milione di morti.
Con un biglietto di sola andata e tanta voglia di farsi strada raggiunge gli Stati Uniti dove metterà su famiglia. Ebbe quattro figli, l'ultimo dei quali sarà il nonno del presidente.
A questo punto inizia l'ascesa dei Kennedy.
Gran lavoratore, a 30 anni il nonno del presidente è già un uomo stimato nell'ambiente di Boston e proprietario di una banca che suo figlio Joseph saprà sfruttare per accumulare ricchezze, tanto da riuscire a sposare Rose Fitzgerald, figlia del sindaco di Boston.
Avranno nove figli, dando origine a quella che per anni sarà una delle famiglie più potenti del XX secolo.



Grazie ai loro soldi, accumulati mediante investimenti e speculazioni, i figli di Joseph e Rose potranno frequentare le scuole migliori e organizzare imponenti campagne elettorali a favore di John per aggiudicarsi un seggio al senato e diventare presidente.
Studente mediocre e piuttosto disordinato, ma grande lettore con grandi capacità intuitive, John Kennedy diventerà uno dei presidenti più amati d'America, soprattutto per il suo impegno nei confronti dei diritti umani.

Grazie a Luigi Barbara abbiamo un quadro dettagliato dei problemi che J.Kennedy dovette affrontare durante il suo breve, ma intenso mandato. Capitolo dopo capitolo ci si addentra in un periodo storico particolare, segnato soprattutto dai difficili rapporti fra gli Stati Uniti e l'allora URSS riguardo a Cuba e Berlino.

il libro riporta poi piccoli aneddoti riguardanti la famiglia, gli screzi con i fratelli, i suoi problemi di salute, il rapporto intenso che ebbe con i suoi fidati collaboratori e soprattutto il forte legame con il fratello Robert.


Ci parla inoltre delle amanti che ricoprirono un ruolo importante nella sua vita tra cui spicca Marilyn Monroe che gli creò non pochi problemi.


Vengono anche analizzate le complicazioni che il presidente affrontò all'interno del suo matrimonio con Jacqueline. La donna mal tollerava l'intrusione della numerosa famiglia del marito nella loro vita, salvo ricorrere al suocero per stoppare le varie amanti quando diventavano troppo invadenti. Pare inoltre che Jacqueline avesse la tendenza a spendere un po' troppo. Non solo, insieme dovettero anche affrontare la grave perdita di un figlio appena nato.

L'autore quindi ci fornisce un quadro a tutto tondo sulla figura di un uomo che ha influenzato notevolmente la storia, che ha fatto tanto per la sua nazione e che sicuramente è stato molto amato dagli americani.
Il sogno di Kennedy, quello di rendere gli USA una nazione ancora più grande e più forte di quello che era già, si infrange nel momento in cui Lee Harvey Oswald spara contro il presidente due colpi di fucile, sempre che sia stato lui a sparare o solo lui, perché negli anni sono state fatte diverse ipotesi su cosa sia realmente accaduto quel giorno a Dallas senza trovare una soluzione definitiva al caso.

A Dallas moriva l'uomo e nasceva il mito. Il libro di Barbara è un buon punto di partenza per iniziare a conoscerlo.


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