Una piccola bestia ferita di Margherita Oggero


Titolo: Una piccola bestia ferita
Autore: Margherita Oggero
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 16 maggio 2004
Pagine: 246, Brossura
Costo: cartaceo€ 9,50 ebook 7,99

Descrizione 

Karin Levrone è una ragazzina belloccia e arrogante tanto quanto il fratello Christian è goffo e impacciato. Forse è superfluo precisare a quale dei fratelli Levrone vadano le simpatie della professoressa. Ma evidentemente, dove c'è lei, la "profia", prima o poi arrivano anche le grane, perché adesso la nostra insegnante si trova a indagare proprio sul rapimento di Karin Levrone e sul dramma che subito ne consegue, l'assassinio del fidanzatino della ragazza che, avventatamente, s'era messo a cercarla.

Recensione

Con Margherita Oggero si torna in una Torino molto diversa da quella che conosco, una Torino fatta di piazze e musei bellissimi, con i suoi parchi e i suoi portici, insomma la Torino dei turisti.

Per prima cosa, grazie al suo personaggio, la "profia" Baudino entriamo in contatto con la cruda realtà dei problemi legati all'adolescenza: abbiamo ragazze innamorate di uomini forse sbagliati per loro, ragazzi timidi oppressi da sorelle troppo forti caratterialmente e molto arroganti (anche se spesso, dietro l'arroganza e la rabbia, potrebbe nascondersi qualcosa di molto più grave a cui genitori non credono),e abbiamo poi un sottofondo nascosto legato all'immigrazione con cui Torino deve fare i conti che porta ad un rapimento e ad un omicidio efferato. Una frase buttata lì per caso, per rabbia sotto gli effetti della droga, e tutta la vita di due famiglie viene stravolta per sempre.

La Oggero è bravissima ad indagare tutte le tematiche legate ai problemi dei ragazzi, ma soprattutto trovo molto interessante la figura della professoressa, una figura forte in grado di provare empatia nei confronti dei suoi ragazzi, di percepire il disagio di Christian, il figlio dei suoi vicini, un ragazzo riservato e molto timido che cerca nella professoressa quelle attenzioni che probabilmente in casa propria non ha. 

La nostra professoressa però ha anche la particolarità di voler indagare, scoprire i misteri che le capitano fra le mani, desidera aiutare le persone in difficoltà e nel caso di Karin, sorella di Christian, scoprire chi l'ha rapita.
E' una donna vitale ed energica, amante dei suoi ragazzi, costretta spesso a perdere tempo a compilare pratiche burocratiche che la sua preside pretende con insistenza, svelando così la parte più noiosa del suo lavoro. Una nota stonata di questo libro è il marito della professoressa, un uomo antipatico e noioso, lamentoso al punto tale che mentre leggevo, pensavo al fatto che forse dovrebbe lasciarlo e scappare con il commissario.

E' un libro pieno di brio, si lascia leggere volentieri, fa anche riflettere sulle dinamiche familiari, alle difficoltà che spesso i genitori si trovano ad affrontare nel momento in cui i figli iniziano ad avere problemi, alla scarsa capacità che spesso si ha nel rapportarsi con loro, ad accettare e a credere in quello che dicono, un errore che può portare al crollo totale dell'immagine di famiglia perfetta che certa gente si costruisce.
E' un bel libro che sa anche far riflettere.


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