L'eredità, di Louisa May Alcott
Titolo: L'eredità
Autrice: Louisa May Alcott
editore: Jo March
Data di pubblicazione: 1 maggio 2015
Pagine: 144, Brossura
Costo: € 12,00
Descrizione:
Protagonista del romanzo è Edith Adelon, una povera orfana di origini italiane, accolta e allevata dalla nobile famiglia inglese degli Hamilton, presso i quali diviene istitutrice e poi compagna della giovane Lady Amy. Una lunga lettera svelerà alla ragazza l'inverosimile mistero della sua nascita. Scritto sotto l'influenza dei romanzi gotici in voga al tempo, ancora acerbo nello stile eppure originale nella stesura, "L'eredità" è, dunque, il primo esperimento letterario di colei che diventerà la celebre autrice di "Piccole donne".
Recensione:
L'eredità è stato pubblicato per la prima volta nel 1997. L.M. Alcott scrisse questo libro all'età di 17 anni.
Per decenni di quest'opera non si seppe nulla. Il manoscritto autografo venne infatti recuperato per caso nella biblioteca di Harvard da due ricercatori solo negli anni '90 e racconta la storia di una giovane orfana di origini italiane che viene accolta in una famiglia inglese.
Edith, così si chiama la giovane, è buona, generosa e gentile e purtroppo si trova ad affrontare persone egoiste e arroganti che tentano in ogni modo di rovinarle la vita, ma grazie al suo buon cuore alla scoperta che possiede titoli nobiliari e ricchezze riuscirà a riscattarsi e a trovare l'amore.
Nel libro troviamo alcuni temi molto cari alla scrittrice che riprenderà e amplierà in quel grandissimo capolavoro che è Piccole donne.
La dolcezza, la bontà e la correttezza non sono solo tratti del proprio carattere, ma devono diventare una vera e propria guida per vivere al meglio la propria esistenza e per ottenere quelle ricompense a cui tutti anelano: la stima e l'affetto delle persone che ci circondano; non solo, il libro è anche un monito a coltivare questi aspetti e a non lasciarsi andare all'egoismo e alla cattiveria per non rischiare di rimanere soli.
Lo stile con cui è stato scritto è semplice, a volte ripetitivo, soprattutto quando si tratta di enfatizzare le qualità positive di Edith e quelle negative della sua antagonista.
L'ambiente in cui si svolge l'azione mi è sembrato un po' troppo idilliaco quasi come se i problemi della vita quotidiana non potessero mai scalfire la pace del gruppo di amici che trascorre le sue giornate in una villa aristocratica circondata da un bel parco. Tanti sospiri e rossori di persone innamorate, del cui amore però viene raccontato poco e niente; tante lacrime e turbamenti inutili che si devono probabilmente al fatto che quest'opera è stata scritta nel periodo dell'adolescenza quando si può ancora sperare che la propria vita sia piena di amore.
Quante di noi, avendo letto a 12 o 13 anni Piccole donne non hanno sperato di diventare come Jo una volta cresciute? Quindi perché non pensare che la nostra scrittrice non desiderasse o non aspirasse a vivere una storia romantica come quella che scrisse da giovane o che non si sia rivista in Edith dato che la famiglia Alcott non conosceva la ricchezza?
sono tutte domande a cui non possiamo dare una risposta. Di certo so che la scoperta di questo piccolo gioiello non può che far piacere a chi come me ama Louisa May Alcott.
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