Io sono Persefone
Core, giovane figlia di Demetra ( dea della terra coltivata e del grano) trascorre serenamente le sue giornate con le amiche ai piedi del vulcano Etna, spiando gli umani e correndo felice nei campi che la madre rende fecondi. Spinta dalla madre, decide di rimanere casta e respinge tutti i suoi pretendenti, tra cui Ares e Apollo rifiutando ricchi doni. La dea Atena (la mia preferita fra tutto gli dei dell’Olimpo) appoggia la sua scelta, ma Afrodite (no lei non mi piace per niente) non è d’accordo con la scelta della ragazza e con l’aiuto del bricconcello Cupido, un vero piantagrane, rende Ade re degli Inferi, pazzo d’amore per la ragazza. Con il consenso di Zeus (altro rompiscatole di prima categoria) Ade decide di rapire la giovane donna e di portarla con sé nel suo regno.
Core é disperata, vuole tornare sulla terra e stare con la madre e le amiche. Demetra cerca la figlia per mare e per Monti rendendo la terra sterile e causando una grave carestia che influisce anche sull’equilibrio del regno di Ade.
Quando finalmente la madre scopre dove si trova la figlia penetra con forza nel regno di Ade per riprendersela, ma core, diventata ormai Persefone, resasi conto dell’influenza che le decisioni degli dei hanno sugli uomini e sulle divinità stesse accetta il suo destino, ma in cambio ottiene il permesso di tornare sulla Terra con la madre almeno per sei mesi.
Ero una ragazzina quando venni a conoscenza di questo bellissimo e tanto misterioso mito che spiega in un certo senso l’alternanza delle stagioni. Devo dire che Ade mi fece un po’ di paura, ma in questo libro è semplicemente un dio che malgrado la sua enorme potenza, non è riuscito a sottrarsi al fato e alle macchinazioni degli altri dei. Possiamo immaginarlo nel suo regno oscuro a governare sulle tristi anime dei morti, ma Coluzzi ci regala una figura sì nel pieno della sua potenza, ma allo stesso momento lo rende fragile come qualsiasi altro essere umano.
Questo Ade così tormentato mi piace, è un bel personaggio. Il racconto è molto scorrevole ed è stato piacevole riscoprire alcune figure mitologiche che hanno dato origine a molti racconti.
Ho sempre trovato la mitologia affascinante perché racchiude in un certo senso le nostre origini, è il modo in cui spesso gli antichi cercavano di spiegare l’inspiegabile che tormentava i loro animi e le loro notti.
È un bel libro, scritto bene e tratta l’argomento con delicatezza. Coluzzi ha reso così interessante il racconto che ho trovato simpatiche anche le Erinni, dee violente e colleriche, piuttosto vendicative in grado di torturare fino a rendere pazzi i poveri malcapitati che finiscono nelle loro grinfie e che di solito gli scrittori antichi descrivono con epiteti poco lusinghieri.
Io lo consiglio a chi come me ama questo tipo di racconti. È stata una lettura molto piacevole.
Laura questo libro mi sembra proprio interessante. Demetra poi...come può non piacere a Cerere? :) lo metto nella wish list, grazie
RispondiEliminaCiao Susanna