The chain, di Adrian McKinty
Titolo: The chain
Autore: Adrian McKinty
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 29 agosto 2019
Pagine: 352, Rilegato
Costo: € 19,50
Descrizione:
"Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie. Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena. Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei, la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare Kylie, devo perdere me stessa".
Immaginate una mattina come tutte le altre. Vi alzate, fate colazione e poi, come sempre, mandate i figli a scuola.
immaginate poi di ricevere una telefonata in cui vi si dice che vostro figlio o figlia è stato rapito e che per ottenere la sua libertà oltre a pagare un riscatto, dovrete rapire il figlio di qualcun altro, una persona che a sua volta dovrà rapire un ragazzino. E via così, il tutto per arricchire persone senza scrupoli e, alla luce di quello che ho letto, anche psicopatiche.
E' la seconda volta in poco tempo che leggo un libro che mi piace così tanto. Ho trovato i personaggi ben costruiti, forse un po' troppo sfortunati visto quello che stanno passando nella loro vita: Rachel, il personaggio principale, è ammalata di cancro, Pete, il cognato, ha problemi di dipendenza dalla droga, ma li ho ammirati tantissimo per la loro forza e determinazione nel portare avanti le loro decisioni e le prese di posizione di fronte alle persone che stanno dietro alla Catena.
Alcuni episodi, e soprattutto uno in particolare (ma non racconto nulla per non spoilerare) mi hanno impressionato molto: l'animo umano riesce a cadere talmente in basso che spesso diventa difficile anche fidarsi delle persone che ci stanno vicine.
Il fatto che le vittime di questi rapimenti e le loro famiglie vengano tormentati e perseguitati dalla catena anche dopo aver svolto tutti i compiti imposti rende il libro intrigante, il lettore si ritrova in ogni pagina sospeso in una specie di brutto sogno da cui non sa se riuscirà a svegliarsi.
Mi piacciono i libri così, mi piace l'attesa e la suspance che trasmettono.
McKinty scrive bene, leggendo il suo libro ci rendiamo conto poi di come certi avvenimenti traumatici accaduti quando si è piccoli possano influire sulla psiche delle persone, motivo per cui Rachel tenta in tutti i modi di spezzare la Catena per regalare alla figlia un futuro sereno.
Attenzione però, il libro è diviso in due parti. La prima racconta come Rachel affronta il rapimento della figlia, la seconda come nasce, si sviluppa e, attraverso inseguimenti e sparatorie (mi è sembrato di esistere ad un film di super eroi un po' esagerato) muore la Catena. Si ha così l'impressione di avere in mano due libri diversi, la prima parte a mio avviso è quella più interessante, la seconda è più confusionaria, ma è comunque una lettura che consiglio agli amanti del genere.
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